🏛️ La Chiesa di Santa Maria: Un Gioiello Romanico nel Cuore del Sulcis
Nell’incantevole territorio di Carbonia, precisamente nella località di Flumentepido, sorge una piccola ma straordinaria testimonianza dell’architettura romanica sarda: la chiesa campestre di Santa Maria. Tuttavia, questo edificio sacro custodisce un segreto archeologico di eccezionale valore che va ben oltre la sua importanza religiosa e architettonica.
Edificata nell’XI secolo in stile architettonico romanico con un semplice impianto “a capanna”, a navata unica senza abside e con facciata sormontata da un piccolo campanile a vela, la chiesa presenta caratteristiche tipiche dell’architettura religiosa medievale sarda. Inoltre, la chiesetta era stata costruita sulla sommità della collina di Flumentepido dai monaci Vittorini, che nell’area sulcitana hanno lasciato numerose testimonianze della loro presenza.

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La posizione strategica della chiesa non è casuale: si trova sulla sommità di una collina, in posizione panoramica, caratterizzata da una pianta longitudinale ad unica navata, priva d’abside. Pertanto, questa collocazione privilegiata offre un controllo visivo su tutto il territorio circostante, caratteristica che si rivelerà fondamentale per comprendere la presenza dell’elemento archeologico più prezioso del sito.
🗿 Il Miliario di Vespasiano: Una Colonna della Storia
La vera particolarità che rende unica la chiesa di Santa Maria a Flumentepido è la presenza di un autentico miliario romano dell’epoca di Vespasiano, utilizzato come elemento strutturale dell’edificio religioso. Questo straordinario reperto archeologico rappresenta una testimonianza diretta della presenza romana in Sardegna e, specificamente, del tracciato dell’antica Via Sulcitana.
Il miliario, perfettamente conservato nonostante i secoli trascorsi, presenta ancora chiaramente visibili le iscrizioni che ne certificano l’autenticità e l’importanza storica. Inoltre, le scritte incise nella pietra raccontano di un’epoca in cui la Sardegna era perfettamente integrata nel sistema viario dell’Impero Romano, collegata attraverso una rete stradale efficiente che ne garantiva il controllo militare e lo sviluppo economico.

Conseguentemente, la presenza di questo miliario non è solo una curiosità archeologica, ma rappresenta una prova tangibile dell’importanza strategica che questo territorio rivestiva nell’antichità. Infatti, la sua posizione lungo il tracciato della Via Sulcitana ne faceva un punto di riferimento fondamentale per i viaggiatori e le truppe romane che percorrevano questa importante arteria di comunicazione.

Questa è la descrizione delle incisioni:
- IMP · CAESAR
- Imperatore Cesare
- VESPASIAN · AVG
- Vespasiano Augusto
- PONT · MAX
- Pontefice Massimo
- POT · COS · II · IMP V
- Investito della potestà tribunizia, console per la seconda volta, acclamato imperatore per la quinta volta
- DESIG · III · P · P
- Designato console per la terza volta, padre della patria
Questa è una mia ricostruzione realizzata con l’intelligenza artificiale.

🛤️ I Miliari Romani: Testimoni Silenziosi delle Strade Imperiali
I miliari romani costituiscono una delle testimonianze più concrete e affascinanti dell’organizzazione territoriale dell’Impero Romano. Gli antichi Romani costruirono lunghe strade per collegare le più lontane province con la capitale dell’impero, realizzate il più possibile rettilinee per minimizzare le distanze. Di conseguenza, questi elementi lapidei svolgevano una funzione pratica fondamentale, indicando le distanze dalle città principali e fornendo informazioni essenziali ai viaggiatori.
Inoltre, i miliari non erano semplici indicatori stradali, ma veri e propri monumenti che celebravano il potere imperiale e l’efficienza dell’amministrazione romana. Pertanto, ogni iscrizione presente su questi cippi rappresentava una dichiarazione di sovranità e controllo territoriale, testimoniando la presenza dell’autorità imperiale anche nelle province più remote.

Il miliario di Vespasiano presente a Flumentepido assume quindi un valore eccezionale, poiché rappresenta non solo un reperto archeologico, ma anche un documento storico che certifica l’importanza di questo territorio nell’economia e nella strategia militare romana. Infatti, la sua presenza lungo la Via Sulcitana dimostra come questa strada fosse considerata di rilevanza strategica per l’Impero.
Conseguentemente, lo studio di questi monumenti lapidei permette agli archeologi di ricostruire con precisione i tracciati delle antiche strade romane e di comprendere l’organizzazione del territorio in epoca imperiale.
🛣️ La Via Caralibussulcos: L’Arteria Strategica del Sulcis Antico
La Via Sulcitana, conosciuta anche come Via Caralibus sulcos, rappresentava una delle arterie stradali più importanti della Sardegna romana. Questa strada, lunga circa 60 chilometri, collegava Carales (l’odierna Cagliari) con Sulki (Sant’Antioco), attraversando territori di fondamentale importanza strategica ed economica per l’isola.
Inoltre, il tracciato della via seguiva un percorso studiato per ottimizzare i collegamenti tra i principali centri urbani e i siti di estrazione mineraria del Sulcis-Iglesiente, zone ricche di metalli preziosi che costituivano una delle principali fonti di ricchezza della Sardegna romana. Pertanto, questa strada non aveva solo una funzione di collegamento tra città, ma rappresentava anche un’infrastruttura economica vitale per lo sfruttamento delle risorse minerarie dell’isola.
La costruzione della Via Caralibussulcos seguiva i canoni ingegneristici romani, con un tracciato quanto più possibile rettilineo e pavimentazione in pietra locale che garantiva la percorribilità in ogni condizione atmosferica. Conseguentemente, lungo il suo percorso furono posizionati miliari e stazioni di sosta che facilitavano il viaggio e fornivano servizi ai viaggiatori e alle caravane commerciali.
Il territorio attraversato dalla strada comprendeva aree di grande fertilità agricola e zone ricche di risorse naturali, rendendo questo collegamento viario essenziale per l’economia dell’intera regione. Infatti, la via permetteva il trasporto rapido ed efficiente dei prodotti agricoli verso Cagliari e dei metalli estratti verso i porti di imbarco per Roma.
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Mappa e come arrivarci:
Raggiungere il sito è piuttosto semplice: si parcheggia l’auto all’ingresso della strada sterrata, dove una sbarra impedisce l’accesso ai veicoli. Da lì si prosegue a piedi lungo un percorso sterrato, ma ben sistemato, di circa 1,2 km, facilmente percorribile anche da chi ha lievi difficoltà motorie. In estate è consigliabile munirsi di protezioni contro il sole.
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❓ FAQ – Domande Frequenti
1. Dove si trova esattamente la chiesa di Santa Maria a Flumentepido?
La chiesa si trova nel territorio comunale di Carbonia, in località Flumentepido, sulla sommità di una collina che domina il paesaggio circostante del Sulcis.
2. Quando è stata costruita la chiesa di Santa Maria a Flumentepido?
La chiesa è stata edificata nell’XI secolo dai monaci Vittorini, come testimoniato dallo stile architettonico romanico e dai documenti storici dell’epoca.
3. Che cos’è il miliario di Vespasiano presente nella chiesa?
È un’antica colonna miliaria romana dell’epoca dell’imperatore Vespasiano (69-79 d.C.) che segnava le distanze lungo la Via Sulcitana, riutilizzata come elemento architettonico nella costruzione della chiesa.
4. Quanto era lunga la Via Sulcitana e cosa collegava?
La Via Sulcitana era lunga circa 60 chilometri e collegava Carales (Cagliari) con Sulki (Sant’Antioco), attraversando territori strategicamente importanti del Sulcis.
5. È possibile visitare la chiesa e vedere il miliario romano?
La chiesa è visitabile durante gli eventi di Monumenti Aperti e in occasioni speciali, permettendo di ammirare questo straordinario esempio di stratificazione storica e archeologica.
FAQ – English Translation
1. Where exactly is the church of Santa Maria in Flumentepido located?
The church is located in the municipal territory of Carbonia, in the Flumentepido locality, on top of a hill overlooking the surrounding Sulcis landscape.
2. When was the church of Santa Maria in Flumentepido built?
The church was built in the 11th century by Victorine monks, as evidenced by the Romanesque architectural style and historical documents from that period.
3. What is Vespasian’s milestone present in the church?
It is an ancient Roman milestone from the time of Emperor Vespasian (69-79 AD) that marked distances along the Via Sulcitana, reused as an architectural element in the church’s construction.
4. How long was the Via Sulcitana and what did it connect?
The Via Sulcitana was approximately 60 kilometers long and connected Carales (Cagliari) with Sulki (Sant’Antioco), crossing strategically important territories of Sulcis.
5. Is it possible to visit the church and see the Roman milestone?
The church can be visited during Monumenti Aperti events and on special occasions, allowing visitors to admire this extraordinary example of historical and archaeological stratification.
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