Il Pozzo Sacro di San Salvatore di Gonnosnò: Un Tesoro Nascosto della Sardegna Nuragica
🏛️ I Pozzi Sacri e le Fonti Nuragiche: Capolavori della Civiltà Sarda
I pozzi sacri rappresentano indubbiamente una delle espressioni più raffinate e misteriose dell’architettura nuragica. Inoltre, questi monumenti testimoniano l’importanza del culto dell’acqua nella società sarda antica. Visitiamo il Pozzo Sacro di San Salvatore di Gonnosnò: Guida Completa al Tesoro Nuragico per scoprire di più su questo patrimonio. Di conseguenza, essi costituiscono un patrimonio archeologico unico al mondo, che rivela la profonda spiritualità delle popolazioni che abitavano l’isola oltre tremila anni fa.

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Tuttavia, è importante distinguere tra pozzi sacri e fonti nuragiche. Mentre le fonti sono generalmente costruite attorno a sorgenti naturali, i pozzi sacri vengono scavati a diverse profondità per intercettare le falde acquifere sotterranee. Pertanto, la loro struttura risulta spesso più elaborata e complessa, caratterizzata da elementi architettonici specifici come vestiboli, vani scala e camere sotterranee coperte a tholos.
💎 I Tre Pozzi Sacri Più Importanti della Sardegna
La Sardegna custodisce numerosi pozzi sacri, tuttavia tre di essi spiccano per la loro straordinaria bellezza e importanza archeologica:
Il Pozzo Sacro di Santa Cristina a Paulilatino rappresenta il capolavoro assoluto dell’architettura nuragica. Costruito con blocchi di basalto perfettamente squadrati, questo monumento dimostra una precisione tecnica impressionante. Inoltre, la sua particolare orientazione astronomica lo rende unico nel panorama mondiale.

Il Pozzo Sacro di Sant’Anastasia a Sardara si distingue per la sua ubicazione nel centro abitato e per la ricchezza dei reperti archeologici rinvenuti. Successivamente, questo sito ha mantenuto la sua sacralità anche in epoca romana e cristiana.
Il Pozzo Sacro di Santa Vittoria di Serri completa la triade dei monumenti più significativi. Di fatto, questo complesso archeologico testimonia l’importanza dei luoghi di culto nell’organizzazione sociale nuragica.

🏺 Il Pozzo Sacro di San Salvatore: Architettura e Storia
Il pozzo sacro di San Salvatore si trova in cima a una collina a sud di Figu, frazione di Gonnosnò, e gli scavi hanno dimostrato che l’area fu frequentata a lungo e intensamente, a scopi cultuali e funerari. Inoltre, il primo impianto si fa risalire al Bronzo recente e finale, tra XIII e XI secolo.
La struttura del monumento segue i canoni tipici dell’architettura sacra nuragica. Infatti, il pozzo mostra gli elementi tipologici caratteristici dei pozzi sacri di età nuragica: un atrio o vestibolo, un vano scala ed una camera con copertura voltata a tholos. Il pozzo è costruito in opera subquadrata ovvero con l’utilizzo di blocchi di marna locale accuratamente lavorati.

Particolarmente affascinante risulta la camera sotterranea, dove è intercettata la vena acquifera, questa è tuttora attiva e riempie la vasca di captazione per una profondità di due metri. Inoltre, la camera ipogeica, tondeggiante e coperta a tholos, si conserva per ben quattro metri di altezza dalla bocca del pozzo.
🌟 La Sacralità dell’Acqua nella Cultura Nuragica
L’acqua rivestiva un ruolo centrale nella spiritualità nuragica. Pertanto, questi luoghi erano probabilmente utilizzati per cerimonie di purificazione, rituali di fertilità e pratiche divinatorie. Di conseguenza, il pozzo di San Salvatore rappresenta un esempio perfetto di come l’architettura si univa alla funzione religiosa.
La precisione costruttiva e l’orientazione astronomica di molti pozzi sacri suggeriscono inoltre una profonda conoscenza dei cicli naturali. Infatti, i Nuragici consideravano l’acqua come elemento sacro, capace di collegare il mondo terreno a quello ultraterreno.

📍 Il Sito Archeologico: Posizione e Caratteristiche
Il monumento è situato a sud della frazione di Figu, nella collina denominata Mitza Santu Srabadori (m 212 s.l.m.). Questa posizione strategica offre un panorama mozzafiato sulla campagna circostante e sottolinea l’importanza del luogo nella geografia sacra nuragica.
L’accessibilità al sito risulta relativamente semplice, tuttavia richiede una breve camminata su sentiero sterrato. Infatti, il monumento si trova in una zona collinare caratterizzata dalla tipica vegetazione mediterranea. Inoltre, la conservazione dello stato originario permette ai visitatori di apprezzare appieno la maestria costruttiva degli antichi architetti nuragici.
La struttura presenta ancora oggi elementi architettonici ben conservati. Inoltre, la vena acquifera continua a funzionare, mantenendo viva la caratteristica più importante del monumento. Di conseguenza, visitare il pozzo significa immergersi in un’atmosfera che ha attraversato millenni senza perdere il suo fascino originario.
🌙 Leggende e Tradizioni Popolari
Come spesso accade per i siti archeologici sardi, anche il Pozzo Sacro di San Salvatore è avvolto da un alone di mistero e tradizioni popolari. Infatti, la popolazione locale ha tramandato nei secoli racconti che mescolano storia e leggenda.
Secondo alcune tradizioni, il pozzo sarebbe stato utilizzato durante la notte per cerimonie legate al culto lunare. Inoltre, si racconta che l’acqua del pozzo possedesse proprietà terapeutiche straordinarie. Pertanto, ancora oggi alcuni abitanti della zona attribuiscono all’acqua proprietà benefiche.
La denominazione “San Salvatore” deriva probabilmente dalla cristianizzazione del sito. Infatti, come spesso accadde in Sardegna, i luoghi di culto pagani vennero dedicati ai santi cristiani. Tuttavia, la sacralità del luogo rimase immutata attraverso i secoli, dimostrando la continuità del sentimento religioso legato all’elemento acqua.
Alcune leggende parlano inoltre di apparizioni notturne e di fenomeni luminosi osservati in prossimità del pozzo. Tuttavia, questi racconti riflettono probabilmente l’atmosfera di rispetto e timore reverenziale che il monumento ha sempre ispirato nelle comunità locali.
🗿 Le Tombe dei Giganti di Is Lapideddas: Il Culto dei Morti
A poche centinaia di metri dal Pozzo Sacro di San Salvatore si estende la necropoli di Is Lapideddas, un complesso funerario di straordinaria importanza. Inoltre, questo sito comprende quattro tombe dei giganti ben conservate, che testimoniano la continuità dell’occupazione nuragica dell’area.
Le tombe dei giganti costituiscono le sepolture collettive tipiche della civiltà nuragica. Infatti, queste imponenti strutture megalitiche erano destinate ad accogliere i defunti dell’intera comunità. Pertanto, rappresentano non solo monumenti funerari, ma veri e propri luoghi di aggregazione sociale e religiosa.
La necropoli di Is Lapideddas presenta caratteristiche architettoniche peculiari. Inoltre, le tombe sono costruite con diversi materiali locali: blocchi di calcare e marna, disposti secondo tecniche costruttive che variano da tomba a tomba. Di conseguenza, il sito offre un panorama completo delle tradizioni funerarie nuragiche.

🔍 Scoperte Archeologiche e Importanza Scientifica
Gli scavi condotti nel sito hanno portato alla luce numerosi reperti di grande valore scientifico. Inoltre, sono stati rinvenuti frammenti ceramici, utensili in bronzo e resti ossei che hanno permesso di ricostruire le pratiche funerarie nuragiche. Pertanto, Is Lapideddas rappresenta un laboratorio a cielo aperto per gli archeologi.
La vicinanza tra il pozzo sacro e la necropoli non è casuale. Infatti, questa disposizione riflette l’organizzazione spaziale tipica dei complessi nuragici, dove i luoghi di culto si integravano armoniosamente con quelli funerari. Di conseguenza, il territorio di Gonnosnò offre un esempio perfetto di pianificazione territoriale nuragica.
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Mappa e come Arrivarci:
Dal Centro del paese si percorrono circa 3 km in auto su strada abbastanza buona ed una volta arrivati al sito si trova un cancello chiuso ma facile da scalvalcare. il sito attualmente, fine agosto 2025, non è oggetto di scavi e non vi sono guide e ticket da pagare.
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❓ FAQ – Domande Frequenti (Italiano)
1. Dove si trova esattamente il Pozzo Sacro di San Salvatore? Il pozzo si trova sulla collina Mitza Santu Srabadori, a sud della frazione di Figu nel comune di Gonnosnò (OR), a 212 metri sul livello del mare.
2. A quale epoca risale il monumento? Il primo impianto del pozzo sacro risale al Bronzo recente e finale, quindi tra il XIII e l’XI secolo a.C., circa 3000 anni fa.
3. È possibile visitare il sito liberamente? Sì, il sito è accessibile gratuitamente, ma si consiglia di prestare attenzione durante la visita in quanto non sono presenti strutture di supporto turistico.
4. Qual è la differenza tra pozzi sacri e fonti nuragiche? I pozzi sacri sono scavati in profondità per intercettare falde acquifere, mentre le fonti sono costruite attorno a sorgenti naturali. I pozzi hanno inoltre strutture più elaborate.
5. Perché i pozzi sacri erano così importanti per i Nuragici? L’acqua era considerata sacra e collegata alla fertilità, alla purificazione e al contatto con il divino. I pozzi erano centri religiosi fondamentali per le comunità nuragiche.
❓ FAQ – Frequently Asked Questions (English)
1. Where exactly is the Sacred Well of San Salvatore located? The well is located on Mitza Santu Srabadori hill, south of Figu hamlet in Gonnosnò municipality (OR), at 212 meters above sea level.
2. What period does the monument date back to? The first construction of the sacred well dates back to the Recent and Final Bronze Age, between the 13th and 11th centuries BC, approximately 3000 years ago.
3. Is it possible to visit the site freely? Yes, the site is freely accessible, but visitors should be careful as there are no tourist support facilities available.
4. What’s the difference between sacred wells and nuragic springs? Sacred wells are dug deep to intercept water tables, while springs are built around natural water sources. Wells also have more elaborate structures.
5. Why were sacred wells so important for the Nuragic people? Water was considered sacred and connected to fertility, purification, and contact with the divine. Wells were fundamental religious centers for Nuragic communities.
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