Tomba dei Giganti Su Monte ‘e S’Abe: Un Viaggio nel Mistero della Civiltà Nuragica
🏛️ Introduzione: Un Gigante di Pietra alle Porte di Olbia
Ciao amici esploratori! Oggi vi porto alla scoperta di un luogo che mi ha letteralmente lasciato senza fiato durante la mia ultima spedizione fotografica in Gallura. Immaginatevi di trovarvi a pochi passi dall’aeroporto di Olbia e, improvvisamente, di imbattervi in una delle tombe dei giganti più spettacolari dell’intera Sardegna. Ebbene sì, la Tomba dei Giganti Su Monte ‘e S’Abe è proprio questo: un monumento megalitico che ti catapulta indietro di oltre 4000 anni, quando la civiltà nuragica dominava incontrastata l’isola.
Questa straordinaria struttura funeraria presenta il corpo tombale più lungo mai scoperto in Sardegna, misurando ben 27 metri di lunghezza. Tuttavia, quello che mi ha colpito di più durante la mia visita non sono state solo le dimensioni ciclopiche, ma soprattutto l’aura di mistero che avvolge questo sito archeologico. Pertanto, se siete appassionati di archeologia e fotografia come me, questo luogo diventerà sicuramente una delle vostre mete preferite.
🗺️ Localizzazione e Contesto Territoriale
La Tomba dei Giganti Su Monte ‘e S’Abe si trova strategicamente posizionata nel territorio comunale di Olbia, situato nel territorio del comune di Olbia, in provincia della Gallura Nord-Est Sardegna. Curiosamente, di fronte al castello di Pedres, vicino al centro abitato di Olbia, questa antica necropoli occupa una posizione privilegiata che domina il paesaggio circostante.
Durante il mio sopralluogo fotografico, ho potuto apprezzare come questo sito archeologico sia facilmente raggiungibile da Olbia centro, distando appena pochi chilometri dall’abitato moderno. Inoltre, la vicinanza all’aeroporto “Costa Smeralda” lo rende particolarmente accessibile per i visitatori che arrivano sull’isola. Pertanto, rappresenta un perfetto punto di partenza per chi desidera immergersi nella storia millenaria della Gallura.
Notevolmente, il territorio gallurese è ricco di testimonianze nuragiche, ma questo sito si distingue per la sua importanza archeologica e per lo stato di conservazione. Infatti, la più antica presenza dell’uomo in Gallura risale al periodo neolitico, ma uno dei periodi più interessanti è quello che va dal 1600 al 600 a. C., periodo in cui fu costruito questo imponente monumento funerario.
🏗️ Architettura e Caratteristiche Costruttive
📐 Struttura e Dimensioni Eccezionali
Quello che mi ha davvero impressionato durante la mia sessione fotografica è stata l’imponenza di questa tomba dei giganti. Come ho già anticipato, presenta il corpo tombale più lungo sinora scoperto nell’isola, con i suoi 27 metri di lunghezza totale. Inoltre, l’intera struttura è orientata secondo un preciso schema astronomico che testimonia le conoscenze avanzate dei costruttori nuragici.

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Analogamente ad altre tombe dei giganti della Gallura, venne realizzata in due fasi costruttive principali. Tuttavia, durante i miei scatti ho notato come ogni fase costruttiva abbia lasciato tracce distintive nell’architettura del monumento. Pertanto, osservando attentamente i blocchi di granito locale, è possibile distinguere chiaramente i diversi momenti storici della costruzione.
Sostanzialmente, la tomba presenta la classica forma a “testa di toro”, elemento simbolico ricorrente nella cultura nuragica. Infatti, è un monumento preistorico di 4 mila anni disposto come la testa di un toro, una divinità nuragica. Conseguentemente, questa particolare configurazione architettonica non era casuale, ma rispondeva a precise esigenze rituali e simboliche.
🛠️ Tecniche Costruttive e Materiali
Durante le mie esplorazioni fotografiche, ho potuto apprezzare da vicino l’incredibile maestria costruttiva degli antichi sardi. Principalmente, la struttura è realizzata con grandi blocchi di granito locale, sapientemente incastonati senza l’utilizzo di malte o leganti. Inoltre, la tecnica costruttiva a secco testimonia l’elevato livello tecnico raggiunto dalla civiltà nuragica.
Particolarmente affascinante è l’esedra semicircolare che caratterizza la parte frontale del monumento. Infatti, questa struttura architettonica fungeva da spazio cerimoniale dove si svolgevano i riti funebri collettivi. Tuttavia, quello che più colpisce è la precisione millimetrica con cui sono stati posizionati i megaliti dell’esedra.
Notevolmente, la camera funeraria interna, seppur parzialmente crollata, conserva ancora tracce dell’originaria copertura a lastroni. Pertanto, fotografando l’interno con le dovute precauzioni, è possibile immaginare come dovesse apparire questo spazio sacro oltre quattro millenni fa.
🌄 Il Sentiero di Avvicinamento: Un’Avventura Accessibile
🥾 Come Raggiungere il Sito
Una delle cose che più apprezzo di questo sito archeologico è la facilità di accesso, perfetta anche per fotografi carichi di attrezzatura come me. Infatti, partendo dal centro di Olbia, basta seguire le indicazioni per la località “Su Monte ‘e S’Abe” e, dopo circa 15 minuti di auto, si arriva al punto di partenza del sentiero.
Inoltre, il parcheggio è abbastanza ampio e permette di lasciare comodamente l’auto prima di iniziare la breve camminata. Tuttavia, consiglio sempre di portare scarpe comode e una bottiglia d’acqua, specialmente durante i mesi estivi quando il sole gallurese può essere davvero intenso.
Sostanzialmente, il sentiero che conduce alla tomba è ben tracciato e adatto a tutti i livelli di preparazione fisica. Pertanto, anche famiglie con bambini possono facilmente raggiungere questo straordinario monumento archeologico. Curiosamente, lungo il percorso si possono ammirare splendidi panorami sulla costa gallurese e sulle isole dell’arcipelago della Maddalena.

🚶♂️ L’Esperienza del Cammino
Durante le mie numerose visite fotografiche, ho sempre trovato il sentiero in ottime condizioni di percorribilità. Principalmente, si tratta di una camminata di circa 800 metri su terreno prevalentemente pianeggiante, con solo alcuni tratti leggermente in salita. Inoltre, la vegetazione mediterranea che caratterizza il percorso offre scorci fotografici davvero suggestivi.
Particolarmente emozionante è il momento in cui, superata una piccola altura, la tomba dei giganti appare improvvisamente davanti ai vostri occhi. Infatti, l’impatto visivo è davvero notevole e merita sicuramente qualche scatto fotografico d’insieme. Tuttavia, il vero spettacolo inizia quando ci si avvicina al monumento e se ne apprezzano le dimensioni reali.
Notevolmente, lungo il sentiero sono presenti alcuni pannelli informativi che forniscono utili notizie storiche e archeologiche. Pertanto, consiglio sempre di prendersi il tempo necessario per leggere queste informazioni, che arricchiranno sicuramente la vostra esperienza di visita.
🔮 I Misteri e le Leggende di Su Monte ‘e S’Abe
👻 Leggende Popolari e Tradizioni Locali
Quello che rende ancora più affascinante questo sito archeologico sono le numerose leggende che, da secoli, aleggiano intorno alla Tomba dei Giganti Su Monte ‘e S’Abe. Infatti, un alone di mistero circonda un luogo di sepolture nuragiche, alimentato dalle storie tramandate oralmente dalla popolazione locale.
Curiosamente, molti abitanti della zona raccontano di avvistamenti di figure spettrali nelle notti di luna piena, quando l’antica necropoli si illumina di una luce irreale. Inoltre, non sono rari i racconti di suoni misteriosi che sembrano provenire dall’interno della camera funeraria, soprattutto durante le ore notturne.
Pertanto, durante le mie sessioni fotografiche all’alba e al tramonto, ho sempre percepito un’atmosfera particolare, quasi magica, che avvolge l’intero sito. Tuttavia, più che di fenomeni soprannaturali, si tratta probabilmente della naturale suggestione che questi luoghi antichi esercitano sulla nostra immaginazione.
🔬 Misteri Archeologici Irrisolti
Dal punto di vista scientifico, la Tomba dei Giganti Su Monte ‘e S’Abe presenta ancora alcuni enigmi irrisolti che continuano a interessare archeologi e ricercatori. Principalmente, a differenza delle migliaia di sepolture preistoriche del suo genere, i defunti erano sepolti in forma collettiva, ma le modalità specifiche di questo rituale funerario rimangono in parte misteriose.
Inoltre, la presenza di particolari allineamenti astronomici nella disposizione dei megaliti suggerisce conoscenze avanzate in campo astronomico da parte dei costruttori. Tuttavia, il significato preciso di questi orientamenti stellari non è ancora stato completamente decifrato dagli studiosi.
Sostanzialmente, rimane aperta la questione relativa al significato simbolico della forma a “testa di toro” che caratterizza l’architettura del monumento. Infatti, pur sapendo che il toro era un animale sacro nella cultura nuragica, il suo ruolo specifico in ambito funerario continua a generare dibattiti accademici.
Notevolmente, recenti studi archeologici hanno rivelato la presenza di tracce di ocra rossa all’interno della camera funeraria, elemento che suggerisce complessi rituali di accompagnamento dei defunti nell’aldilà. Pertanto, ogni nuova scoperta contribuisce ad arricchire il quadro, ma anche ad aggiungere nuove domande a quelle già esistenti.

🏺 Contesto Storico e Civiltà Nuragica
⏰ L’Età del Bronzo in Sardegna
Per comprendere appieno l’importanza della Tomba dei Giganti Su Monte ‘e S’Abe, è fondamentale inquadrarla nel contesto della civiltà nuragica, una delle culture preistoriche più affascinanti del Mediterraneo. Infatti, in quest’epoca la Sardegna e la Gallura furono culla della Civiltà Nuragica, che raggiunse il suo apogeo tra il 1600 e il 600 a.C.
Inoltre, queste imponenti strutture sono un vero e proprio simbolo dell’isola e costituiscono uno dei siti archeologici più affascinanti da visitare. Tuttavia, le tombe dei giganti rappresentano solo uno degli aspetti di questa complessa civiltà che ha lasciato testimonianze uniche in tutto il Mediterraneo.
Sostanzialmente, la società nuragica era organizzata in comunità tribali che controllavano il territorio attraverso una rete di nuraghi, torri fortificate che fungevano da centri di potere e controllo. Pertanto, le tombe dei giganti erano i luoghi sacri dove venivano sepolti i membri più importanti di queste comunità.

🏛️ Funzioni Rituali e Sociali
Durante le mie ricerche per documentare fotograficamente questo sito, ho approfondito il significato delle tombe dei giganti nella società nuragica. Principalmente, questi monumenti funebri rappresentavano il centro della vita spirituale delle comunità, dove si svolgevano cerimonie collettive di grande importanza sociale.
Curiosamente, i nuraghi avevano una funzione polivalente: potevano essere utilizzati come abitazioni, centri amministrativi o come luoghi di culto, mentre le tombe dei giganti erano specificamente dedicate al culto dei defunti e agli antenati. Inoltre, la loro posizione strategica sul territorio suggerisce che fungessero anche da marcatori territoriali per le diverse tribù.
Notevolmente, la sepoltura collettiva praticata in questi monumenti testimonia l’esistenza di una società fortemente coesa, dove l’appartenenza al gruppo prevaleva sull’individualismo. Pertanto, essere sepolti nella tomba dei giganti rappresentava il massimo riconoscimento sociale che un membro della comunità potesse ricevere.

📸 Consigli per la Visita e la Fotografia
📅 Quando Visitare il Sito
Dopo numerose visite fotografiche in diverse stagioni, posso consigliarvi i momenti migliori per apprezzare al massimo questo straordinario sito archeologico. Principalmente, i mesi ideali sono quelli primaverili e autunnali, quando le temperature sono miti e la luce è particolarmente favorevole per la fotografia.
Inoltre, le ore del tramonto offrono una qualità luminosa eccezionale, con i raggi del sole che illuminano lateralmente i megaliti creando giochi di luci e ombre davvero spettacolari. Tuttavia, anche l’alba può regalare atmosfere magiche, soprattutto per chi ama la fotografia paesaggistica.
Sostanzialmente, durante l’estate consiglio visite mattutine o serali per evitare le ore più calde della giornata. Pertanto, oltre al comfort personale, anche la qualità fotografica sarà migliore grazie alla luce più morbida e avvolgente di questi momenti della giornata.
📷 Suggerimenti Fotografici
Per chi, come me, ama immortalare questi luoghi straordinari, ecco alcuni consigli tecnici frutto della mia esperienza sul campo. Principalmente, consiglio di portare un grandangolo per catturare l’intera struttura della tomba, ma anche un teleobiettivo per dettagli architettonici specifici.
Inoltre, un treppiede può essere molto utile per scatti all’alba o al tramonto, quando la luce è più suggestiva ma anche più scarsa. Tuttavia, ricordate sempre di rispettare il sito archeologico evitando di salire sui megaliti o di toccare le strutture antiche.
Curiosamente, ho scoperto che alcuni dei migliori scatti si ottengono posizionandosi lungo l’asse longitudinale della tomba, per enfatizzare la lunghezza record di questo monumento. Pertanto, sperimentate diverse angolazioni e punti di vista per trovare la composizione che meglio racconta la maestosità di questo luogo.
Gallery:










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Mappa:
Le tombe dei giganti sono tra i monumenti più importanti della Sardegna e cliccando qui puoi leggere un articolo che approfondisce l’argomento. Inoltre, esse risalgono a circa 3.000 anni fa e si trovano in diverse aree dell’isola (fonte wikipedia o dagli articoli del mio blog):
- tomba dei giganti di Lu Brandali, a Santa Teresa Gallura (SS)
- tomba dei giganti di Iloi, a sedilo (Or)
- Tomba dei giganti Is Lapideddas a Gonnosno (or)
- tomba dei giganti di Aiodda, a Nurallao (SU)
- tomba dei giganti di Badu Campana, a Cuglieri (OR)
- tomba dei giganti di Barrancu Mannu, a Santadi (SU)
- tomba dei giganti di Bau e Tuvulu, a Ulassai (NU)
- tomba dei giganti di Bidistili, a Fonni (NU)
- tomba dei giganti di Biristeddi, a Dorgali (NU)
- tomba dei giganti di Bruncu Espis, ad Arbus (SU)
- tombe dei giganti di Goronna, a Paulilatino (OR)
- tomba dei giganti di Imbertighe, a Borore (NU)
- tomba dei giganti di Is Concias, a Quartucciu (CA)
- tomba dei giganti di Laccaneddu, a Villanova Monteleone (SS)
- tomba dei giganti di Lassia, a Birori (NU)
- Tomba dei giganti di Coddu Ecchju, Ad Arzachena (SS)
- tomba dei giganti di Li Lolghi, ad Arzachena (SS)
- Tomba dei Giganti Su Niu de Su Crobu, Sant’Antioco (su)
- tomba dei giganti di Madau, a Fonni (NU)
- tomba dei giganti di Muraguada, a Bauladu (OR)
- tomba dei giganti di Oratanda, a Cuglieri (OR)
- tomba dei giganti di Oridda, a Sennori (SS)
- tomba dei giganti di Osono, a Triei (NU)
- tomba dei giganti di Palatu, a Birori (NU)
- tomba dei giganti di Pascaredda, a Calangianus (SS)
- tomba dei giganti di Sa Dom’e s’Orcu, a Dolianova (SU)
- tomba dei giganti di Sa Domu ‘e S’Orcu, a Siddi (SU)
- tomba dei giganti di S’Ena e Thomes, a Dorgali (NU)
- tomba dei giganti di Sa Farch´e s’Artare a Seneghe (OR)
- tomba dei giganti di Sa Perda ‘e S’Altare, a Birori (NU)
- tomba dei giganti di San Cosimo, a Gonnosfanadiga (SU)
- tomba dei giganti di Santu Bainzu, a Borore (NU)
- tomba dei giganti di Sas Presones, a Cuglieri (OR)
- tomba dei giganti di Seruci, a Gonnesa (SU)
- tomba dei giganti di Su cuaddu ‘e Nixias a Lunamatrona (SU)
- tomba dei giganti di Su Mont’e s’Abe, a Olbia (SS)
- tombe dei giganti di Sa Mandara, a Guasila (SU)
- Tombe dei giganti di Monte Prano a Villaperuccio (Su)
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❓ Domande Frequenti (FAQ)
🇮🇹 FAQ in Italiano
1. Quanto tempo serve per visitare la Tomba dei Giganti Su Monte ‘e S’Abe? La visita completa richiede circa 2-3 ore, considerando il tempo di percorrenza del sentiero (circa 30 minuti andata e ritorno) e il tempo necessario per esplorare e fotografare il sito archeologico. Tuttavia, gli appassionati di archeologia possono tranquillamente dedicare un’intera mattinata a questo straordinario monumento.
2. Il sito è accessibile per persone con mobilità ridotta? Purtroppo il sentiero presenta alcuni tratti sterrati e piccoli dislivelli che potrebbero rendere difficoltoso l’accesso per persone in carrozzina. Tuttavia, per chi ha difficoltà motorie lievi, il percorso rimane fattibile con le dovute precauzioni e un accompagnatore.
3. È necessario pagare un biglietto d’ingresso? No, la visita alla Tomba dei Giganti Su Monte ‘e S’Abe è completamente gratuita. Inoltre, il sito è accessibile liberamente durante tutte le ore del giorno, anche se consiglio le visite diurne per motivi di sicurezza e per una migliore visibilità.
4. Cosa portare per la visita? Consiglio scarpe comode da trekking, cappello, crema solare, acqua e una macchina fotografica. Inoltre, durante i mesi invernali, è utile portare una giacca impermeabile. Pertanto, l’abbigliamento deve essere adatto a una camminata all’aperto su terreno naturale.
5. Si possono organizzare visite guidate? Sì, diverse associazioni locali e guide turistiche specializzate in archeologia organizzano visite guidate su prenotazione. Tuttavia, il sito è ben segnalato e documentato, permettendo anche visite autonome molto gratificanti per chi ama esplorare in libertà.
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🇬🇧 FAQ in English
1. How much time is needed to visit the Giants’ Tomb Su Monte ‘e S’Abe? A complete visit requires about 2-3 hours, including the trail time (about 30 minutes round trip) and the time needed to explore and photograph the archaeological site. However, archaeology enthusiasts can easily dedicate an entire morning to this extraordinary monument.
2. Is the site accessible for people with reduced mobility? Unfortunately, the trail has some dirt sections and small elevation changes that could make access difficult for wheelchair users. However, for those with mild mobility difficulties, the route remains feasible with proper precautions and a companion.
3. Is it necessary to pay an entrance fee? No, visiting the Giants’ Tomb Su Monte ‘e S’Abe is completely free. Moreover, the site is freely accessible during all hours of the day, although I recommend daytime visits for safety reasons and better visibility.
4. What should I bring for the visit? I recommend comfortable hiking shoes, a hat, sunscreen, water, and a camera. Additionally, during winter months, it’s useful to bring a waterproof jacket. Therefore, clothing should be suitable for an outdoor walk on natural terrain.
5. Can guided tours be organized? Yes, several local associations and tourist guides specialized in archaeology organize guided tours by reservation. However, the site is well signposted and documented, allowing even autonomous visits to be very rewarding for those who love to explore freely.
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