La Diga di Monte Pranu: Tesori Nuragici Emersi dalle Acque tra Villaperuccio, Tratalias, Giba e Piscinas
🏛️ Un Territorio Ricco di Storia Millenaria
Nel cuore del Sulcis, tra i comuni di Villaperuccio, Tratalias, Giba e Piscinas, si estende un territorio di straordinario valore archeologico. Qui, in appena 35 chilometri quadrati, sorgono oltre 30 nuraghi e 3 villaggi nuragici, tuttavia questo tesoro nasconde sorprese ancora più incredibili. Durante le esplorazioni sul campo, infatti, sono state individuate 4 tombe dei giganti precedentemente non censite, mentre ufficialmente ne erano riconosciute solo due. Questa scoperta rappresenta pertanto un’importante novità per la comprensione della civiltà nuragica in quest’area, motivo per cui verrà tempestivamente segnalata alla Soprintendenza competente.

*Disclaimer: In qualità di Affiliato Amazon percepisco una commissione dagli acquisti idonei.*
La particolarità di questo sito archeologico risiede inoltre nella sua stretta connessione con l’invaso artificiale di Monte Pranu. Conseguentemente, molti di questi monumenti preistorici rimangono sommersi per gran parte dell’anno, emergendo solamente durante il periodo di secca che va da fine giugno ai primi di settembre.
🌊 La Diga di Monte Pranu: Storia di una Grande Opera Idraulica
La Costruzione e il Progetto Originario
La diga di Monte Pranu fu edificata su progetti degli ingegneri Emilio Battista (1934) e Antonio Salaris (1947) tra il 1947 e il 1951, venendo collaudata il 5 giugno 1953. L’inaugurazione avvenne nel maggio 1952 alla presenza del Ministro dell’Istruzione Antonio Segni, segnando così un momento storico per lo sviluppo idrico della Sardegna meridionale.
L’opera rappresenta inoltre lo sbarramento principale di un insieme di cinque dighe che formano il complesso sistema idrico di Monte Pranu. Pertanto, la diga non costituisce un’opera isolata, ma piuttosto il fulcro di un progetto più ampio che ha trasformato radicalmente l’idrografia locale.
Caratteristiche Tecniche e Funzioni
Il lago artificiale riceve apporti dal Rio Mannu, dal Rio Mannu di Santadi e dal Rio Gutturu de Ponti, creando un bacino che si estende tra i territori comunali coinvolti. Attualmente, l’impianto è di proprietà della Regione Sardegna e fa parte del sistema idrico multisettoriale regionale, gestito dall’Ente acque della Sardegna.
La realizzazione di questa infrastruttura aveva principalmente lo scopo di sostenere lo sviluppo agricolo del territorio. Inoltre, l’acqua viene successivamente convogliata verso altre destinazioni strategiche, dimostrando come l’opera sia integrata in un sistema più vasto di gestione delle risorse idriche regionali.
🗿 Le Tombe dei Giganti: Monumenti della Civiltà Nuragica
Origine e Caratteristiche Architettoniche
La costruzione delle tombe dei giganti risale al III millennio a.C. e si tratta di sepolture collettive di tipo secondario, dove i corpi dei defunti venivano seppelliti dopo la scarnificazione. Rappresentano l’evoluzione, a partire dal Bronzo antico (circa 1800 a.C.), delle tombe a galleria coperte.

La gente del posto le chiama da sempre “Tombe dei Giganti” per le loro dimensioni ciclopiche, benché il nome derivi da antiche leggende popolari piuttosto che dalle reali dimensioni dei defunti. Inoltre, si distinguono per l’uso imponente della pietra, spesso di granito, organizzata con tecniche costruttive sofisticate.
Le Mie Scoperte Archeologiche nel Lago di Monte Pranu
Durante le mie esplorazioni nel periodo di secca del territorio di Monte Pranu, ho individuato quattro Tombe dei Giganti, una scoperta di grande rilevanza archeologica. Finora, infatti, risultavano ufficialmente censite soltanto due strutture, ma le mie ricerche sul campo hanno permesso di documentarne il doppio.
Nell’immagine le tombe sono state cerchiate per facilitarne il riconoscimento: si tratta di monumenti funerari finora sconosciuti alla comunità scientifica. Procederò a breve a segnalare la scoperta alla Soprintendenza competente, allegando tutta la documentazione fotografica e cartografica raccolta.

Tra le quattro tombe identificate, due risultano ancora perfettamente conservate e chiaramente visibili ad occhio nudo. Tuttavia, le altre due appaiono meno evidenti ma sono inequivocabilmente riconoscibili attraverso le riprese aeree effettuate con drone durante i sopralluoghi. Queste strutture rappresentano inoltre una testimonianza eccezionale della presenza nuragica nell’area, dimostrando come questo territorio fosse densamente popolato durante l’età del bronzo.
Questa è una mia ricostruzione realizzata con l’intelligenza artificiale.

Il carattere unico di queste tombe risiede inoltre nel fatto che emergono dalle acque solamente durante i mesi estivi più secchi, creando un fenomeno archeologico senza precedenti nel panorama sardo. Conseguentemente, la loro osservazione e studio richiedono tempistiche precise e condizioni climatiche favorevoli, rendendo ogni opportunità di documentazione estremamente preziosa per la ricerca scientifica.


















🏺 La Necropoli di Montessu: Un Patrimonio Archeologico Vicino
Storia e Importanza della Necropoli
La necropoli di Montessu, situata non distante dall’area di Monte Pranu, rappresenta uno dei siti archeologici più significativi della Sardegna preistorica. Questa importante area funeraria testimonia inoltre la continuità dell’occupazione umana nel territorio del Sulcis attraverso i millenni.
Le domus de janas di Montessu costituiscono infatti un esempio straordinario di architettura funeraria preistorica. Inoltre, la loro vicinanza alle tombe dei giganti di Monte Pranu suggerisce una stratificazione culturale complessa, dove diverse civiltà si sono succedute lasciando tracce indelebili nel paesaggio.


















Collegamenti con l’Area di Monte Pranu
La presenza contemporanea di domus de janas a Montessu e di tombe dei giganti nell’area di Monte Pranu dimostra pertanto come questo territorio sia stato un centro di importanza cruciale per le popolazioni preistoriche sarde. Inoltre, la densità di monumenti archeologici nell’area suggerisce che si trattasse di una zona particolarmente favorevole agli insediamenti umani.
🔍 I Nuraghi Sommersi: Archeologia Subacquea Unica
All’interno del bacino di Monte Pranu si trovano inoltre diversi nuraghi che, come le tombe dei giganti, emergono solamente durante i periodi di secca. Questo fenomeno crea pertanto un’opportunità unica per l’osservazione di strutture nuragiche in un contesto paesaggistico del tutto particolare.
Il Nuraghe Bastricheddu rappresenta uno degli esempi più significativi di questa archeologia “anfibia”. Inoltre, la sua posizione nel lago offre prospettive fotografiche e di studio completamente diverse rispetto ai nuraghi tradizionali situati sulla terraferma.
Qui puoi leggere l’articolo completo: Nuraghe di Bastricheddu

Se ti piacciono queste immagini puoi acquistarle “cliccando QUI” oppure “QUI”

Come Arrivarci e Mappa
Raggiungere il sito non è semplicissimo, per due motivi principali: innanzitutto, le tombe affiorano solo durante il periodo di secca estiva; in secondo luogo, sia che si arrivi da Tratalias sia da Villaperuccio, è necessario affrontare un trekking piuttosto impegnativo.
🔹 Da Tratalias si parcheggia sul lato nord del lago e si costeggia la riva sinistra. Il percorso è complicato: si attraversano tratti fangosi, pietre di grandi dimensioni e macchia mediterranea fitta. Servono almeno un’ora di cammino per raggiungere le tombe.
🔹 Da Villaperuccio, invece, è leggermente più semplice: si parte dal paese e si percorre in auto una strada per circa 4 km, fino ad arrivare a delle sbarre che bloccano l’accesso ai veicoli. Da lì si imbocca il sentiero sulla sinistra e si cammina lungo lo sterrato per circa 1,5 km. Successivamente ci si addentra nella macchia per raggiungere il sito. Attenzione però: anche questo tratto, una volta lasciato lo sterrato, diventa piuttosto impegnativo.
‼️ Un ulteriore problema è dato dal caldo estivo, spesso molto intenso. Dato che il sito è visibile solo in questo periodo, è fondamentale partire preparati: portate con voi acqua a sufficienza, indossate un cappellino e procedete con cautela.
Le tombe dei giganti sono tra i monumenti più importanti della Sardegna e cliccando qui puoi leggere un articolo che approfondisce l’argomento. Inoltre, esse risalgono a circa 3.000 anni fa e si trovano in diverse aree dell’isola (fonte wikipedia o dagli articoli del mio blog):
- tomba dei giganti di Lu Brandali, a Santa Teresa Gallura (SS)
- tomba dei giganti di Iloi, a sedilo (Or)
- Tomba dei giganti Is Lapideddas a Gonnosno (or)
- tomba dei giganti di Aiodda, a Nurallao (SU)
- tomba dei giganti di Badu Campana, a Cuglieri (OR)
- tomba dei giganti di Barrancu Mannu, a Santadi (SU)
- tomba dei giganti di Bau e Tuvulu, a Ulassai (NU)
- tomba dei giganti di Bidistili, a Fonni (NU)
- tomba dei giganti di Biristeddi, a Dorgali (NU)
- tomba dei giganti di Bruncu Espis, ad Arbus (SU)
- tombe dei giganti di Goronna, a Paulilatino (OR)
- tomba dei giganti di Imbertighe, a Borore (NU)
- tomba dei giganti di Is Concias, a Quartucciu (CA)
- tomba dei giganti di Laccaneddu, a Villanova Monteleone (SS)
- tomba dei giganti di Lassia, a Birori (NU)
- Tomba dei giganti di Coddu Ecchju, Ad Arzachena (SS)
- tomba dei giganti di Li Lolghi, ad Arzachena (SS)
- Tomba dei Giganti Su Niu de Su Crobu, Sant’Antioco (su)
- tomba dei giganti di Madau, a Fonni (NU)
- tomba dei giganti di Muraguada, a Bauladu (OR)
- tomba dei giganti di Oratanda, a Cuglieri (OR)
- tomba dei giganti di Oridda, a Sennori (SS)
- tomba dei giganti di Osono, a Triei (NU)
- tomba dei giganti di Palatu, a Birori (NU)
- tomba dei giganti di Pascaredda, a Calangianus (SS)
- tomba dei giganti di Sa Dom’e s’Orcu, a Dolianova (SU)
- tomba dei giganti di Sa Domu ‘e S’Orcu, a Siddi (SU)
- tomba dei giganti di S’Ena e Thomes, a Dorgali (NU)
- tomba dei giganti di Sa Farch´e s’Artare a Seneghe (OR)
- tomba dei giganti di Sa Perda ‘e S’Altare, a Birori (NU)
- tomba dei giganti di San Cosimo, a Gonnosfanadiga (SU)
- tomba dei giganti di Santu Bainzu, a Borore (NU)
- tomba dei giganti di Sas Presones, a Cuglieri (OR)
- tomba dei giganti di Seruci, a Gonnesa (SU)
- tomba dei giganti di Su cuaddu ‘e Nixias a Lunamatrona (SU)
- tomba dei giganti di Su Mont’e s’Abe, a Olbia (SS)
- tombe dei giganti di Sa Mandara, a Guasila (SU)
- Tombe dei giganti di Monte Prano a Villaperuccio (Su)
👉 Per i miei viaggi mi affido sempre a Discoverycars per il noleggio auto. Se vuoi viaggiare senza pensieri, ti consiglio questa società: clicca sull’immagine e scopri di più!
👉 I always choose Discoverycars for my trips. If you want to travel safely and worry-free, I highly recommend them – just click the image to learn more!
👉 En mis viajes siempre confío en Discoverycars para alquilar el coche. Si quieres viajar con tranquilidad, te recomiendo esta compañía: haz clic en la imagen y descubre más.
📋 Domande Frequenti (FAQ)
FAQ in Italiano
1. Quando è possibile vedere le tombe dei giganti nel lago di Monte Pranu? Le tombe dei giganti emergono dall’acqua solamente durante il periodo di secca, che va da fine giugno ai primi di settembre. Durante questi mesi, il livello dell’acqua si abbassa sufficientemente da rendere visibili le strutture archeologiche sommerse.
2. Quante tombe dei giganti sono state scoperte nell’area di Monte Pranu? Sono state individuate 5 tombe dei giganti nell’area del lago, di cui 2 perfettamente conservate e ben visibili, mentre le altre 3 sono meno evidenti ma riconoscibili attraverso riprese aeree con drone.
3. Qual è la storia della diga di Monte Pranu? La diga fu costruita tra il 1947 e il 1951 su progetto degli ingegneri Emilio Battista e Antonio Salaris. Fu inaugurata nel maggio 1952 e collaudata nel giugno 1953, rappresentando un’importante opera idraulica per lo sviluppo agricolo del Sulcis.
4. Cosa sono le tombe dei giganti e perché si chiamano così? Le tombe dei giganti sono sepolture collettive della civiltà nuragica risalenti al III millennio a.C. Il nome deriva dalle leggende popolari che attribuivano le imponenti dimensioni di queste strutture a una razza di giganti, mentre in realtà erano destinate a sepolture collettive.
5. È possibile visitare il sito archeologico di Monte Pranu? Il sito è accessibile, ma la visibilità delle tombe dei giganti dipende dal livello dell’acqua. È consigliabile visitare l’area durante i mesi estivi di secca per poter osservare i monumenti archeologici emersi.
FAQ in English
1. When is it possible to see the giants’ tombs in Monte Pranu lake? The giants’ tombs emerge from the water only during the dry period, which runs from late June to early September. During these months, the water level drops sufficiently to make the submerged archaeological structures visible.
2. How many giants’ tombs have been discovered in the Monte Pranu area? 5 giants’ tombs have been identified in the lake area, of which 2 are perfectly preserved and clearly visible, while the other 3 are less evident but recognizable through aerial drone footage.
3. What is the history of Monte Pranu dam? The dam was built between 1947 and 1951 based on designs by engineers Emilio Battista and Antonio Salaris. It was inaugurated in May 1952 and tested in June 1953, representing an important hydraulic work for the agricultural development of Sulcis.
4. What are the giants’ tombs and why are they called that? The giants’ tombs are collective burial sites of the Nuragic civilization dating back to the 3rd millennium BC. The name derives from popular legends that attributed the imposing dimensions of these structures to a race of giants, while they were actually intended for collective burials.
5. Is it possible to visit the Monte Pranu archaeological site? The site is accessible, but the visibility of the giants’ tombs depends on the water level. It is advisable to visit the area during the summer dry months to be able to observe the emerged archaeological monuments.
![]()







































